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L’importanza di leggere ai bambini: gli effetti e i benefici della lettura ad alta voce a partire dalla tenera età.

 

 

Giorgia Migliaccio 

Grafomotricista e Tutor DSA

 

 

 

 

“Non si nasce con l’istinto della lettura,come si nasce con quello di mangiare e bere, bisogna educare i bambini alla lettura”

(Gianni Rodari)

 

 

La lettura è un’attività che ci accompagna sin dai primi anni di vita e che ognuno di noi ha appreso in modi  e contesti differenti, associando ad essa dei ricordi legati alla propria infanzia.  Sia nel contesto scolastico, apparentemente quello più scontato , o in quello familiare la conoscenza e l’educazione alla lettura che passa solitamente attraverso i libri , ha fatto da cornice a momenti unici di condivisione sociale, creando ricordi che probabilmente ognuno di noi serba nel proprio cuore.

Basti pensare alle favole raccontate prima della buonanotte o ai racconti ascoltati seduti sulle ginocchia dei nonni, o a quante volte da bambini i nostri occhi si sono illuminati dinanzi ai mille colori di pagine profumate di un libro regalatoci per il nostro compleanno.

Che i libri siano lo strumento principale  della nostra conoscenza e della nostra crescita è cosa risaputa, ma c’è un aspetto legato a questo tema alle volte tralasciato, ovvero quello della lettura fatta ad alta voce ai più piccini sin dalla tenera età, utilizzando la corretta modulazione del tono vocalico.

Quando si parla di lettura o letteratura per l’infanzia si pensa immediatamente a raccolte di libri dai contenuti adatti o di testi adeguati ai primi voli in lettura per bambini che devono imparare a farlo, indicando una fascia di età che si aggira intorno ai 4-5 anni, senza tener conto di quanto sia invece importante e soprattutto possibile anticipare questo processo di stimolazione, cominciando da quelle che in didattica montessoriana vengono definiti come “periodi sensitivi”, cioè fasi in cui il bambino nei suoi primi 3 anni di vita ,  a seconda del suo interesse prettamente  istintivo,sviluppa nuove capacità ed esplora nuovi ambiti; quello indicato come “periodo del linguaggio” è caratterizzato proprio dalla volontà impulsiva del bambino stesso di voler comunicare attraverso un linguaggio tutto suo o attraverso segni grafici quasi “primitivi” , con il mondo esterno e molto spesso emulando gli atteggiamenti adulti a cui assiste quotidianamente. Proprio secondo gli ultimi studi condotti su bambini di età inferiore ai tre anni, se non ai primi 9 mesi di vita ,stimolare la  loro crescita cognitiva attraverso la lettura effettuata con la corretta modulazione della voce può portare benefici all’apprendimentolinguistico facilitando il processo di assimilazione “fonema-grafema” durante  i primi esercizi di lettura negli anni successivi.

Infatti non è un caso che la pediatria stessa dell’ultimo decennio stia sensibilizzando le famiglie e tutte le figure professionali presenti nella crescita dei bambini ,ad assumere un approccio più favorevole nei confronti di questa attività che , peraltro si dimostra essere non solo stimolante ed efficace per la memorizzazione di vocaboli e ancor prima suoni, ma un ottimo ausilio per ricreare momenti di coesione familiare e situazioni emotive adatte ad uno sviluppo positivo ed armonioso del bambino stesso.

A tal proposito è bene specificare non solo quanto sia indispensabile attuare questo esercizio quotidianamente , proponendo letture ai più piccini ma imparando a farlo nel modo giusto. 
Come?

In linguistica la definirebbero “prosodìa” , in musica più semplicemente “dinamica” , termini complessi provenienti da ambiti diversi ma che concorrono per lo stesso obiettivo, ovvero allenare la voce affinchè vengano trasmesse le giuste emozioni,evitando errori comunicativi e generando una corretta semantica. 

Leggere a voce alta non implicherebbe uno sforzo mentale se non prettamente vocalico, ma leggere a voce alta ad un bambino molto piccolo potrebbe provocare effetti indesiderati se fatto nel modo sbagliato o al contrario creare un impatto educativo in modo del tutto positivo, unendo l’aspetto prettamente cognitivo a quello emotivo, tra l’altro estremamente rilevante nella crescita.

Imparare a modulare correttamente la propria voce significherebbe controllare il timbro e l’intensità vocalica a seconda dell’emozione che si vuole trasmettere , riuscendo così a far conoscere, in questo caso ai bambini  attraverso la lettura, l’intero ventaglio emozionale educandoli a riconoscere ogni singola emozione e ad associare ad un timbro di voce l’emozione corrispondente, evitando cosi situazioni spiacevoli anche dal punto di vista psicologico ,tipiche della fasi di crescita in cui il bambino stesso potrebbe sentirti quasi disorientato.

Leggere ad alta voce quindi, non è soltanto un processo di  stimolazione e assimilazione linguistica ma è un grande contributo a quella che è l’educazione emotiva ,essenziale soprattutto in campo scolastico conosciuta come la “didattica delle emozioni”, accertata come metodo  di  estrema importanza per l’apprendimento.

La lettura ai nostri piccoli di casa è un abbraccio enorme in cui stringere tutta la famiglia , un momento unico di crescita familiare emotiva , è la riscoperta della semplicità e l’essenzialità di gesti tanto semplici quanto significativi per noi adulti ma soprattutto per i nostri cuccioli , che sicuramente divoreranno la cultura e la conoscenza ricordando con tenerezza ed affetto attimi unici  e coinvolgenti della loro infanzia.

 

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© Serena De Luca - Carsoli (AQ)